MARTEDI' 29 DICEMEBRE 2020

 

PERCHE’: perché il debito pubblico nazionale, elevato in modo forse insostenibile, pone l’Italia in una posizione di estrema debolezza internazionale?

 

RISPOSTA: nel 2007 il rapporto tra debito pubblico nazionale e PIL era il 99,80 % (fonte Wikipedia); alto, ma ancora sostenibile, perché il fisiologico è circa il 60,00 %.

Nel 2013 il rapporto era giunto al 129,00 %; in questi pochi anni si è compromesso il futuro dell’Italia.

Da allora il rapporto è ancora aumentato; nel 2018 era il 134,80 %.

Per comprendere praticamente perché l’Italia è oggi in una situazione di grande difficoltà, esaminiamo l’importo del debito pubblico negli stessi anni di riferimento:

  • nel 2007 era circa € 1.602 miliardi;

  • nel 2018 era circa € 2.380 miliardi.

La differenza (circa € 778 miliardi) è l’importo che l’Italia dovrebbe restituire ai creditori del debito pubblico se volesse riportare la situazione esistente nel 2018 a quella esistente nel 2007.

Per comprendere ancora meglio la situazione, consideriamo che nel 2018 (stesso anno di riferimento) il PIL era di circa € 1.765 miliardi.

Ciò significa che per restituire ai creditori l’importo di circa € 778 miliardi, l’Italia dovrebbe consegnare a loro tutto, ma proprio tutto, il proprio PIL di circa 6 mesi (attenzione, il dato è relativo al 2018, perché oggi l’importo è ancora più elevato).

La situazione è “molto” chiara, perciò da quanto detto si comprende la debolezza nazionale e internazionale dell’Italia.

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VENERDI' 1 GENNAIO 2021

 

PERCHE’: perché il debito pubblico nazionale causa un costo annuale molto elevato?

 

RISPOSTA: lo Stato italiano, per finanziare l’elevato debito pubblico (nell’Unione europea il nostro rapporto debito pubblico – PIL è il più alto dopo quello della Grecia), emette vari tipi di titoli di debito (Bot, Btp, Cct, …) che “devono” essere acquistati dal mercato.

Perché vengano acquistati:

  • lo Stato italiano si impegna a versare agli acquirenti un interesse annuale e a restituire il capitale alla scadenza convenuta;
  • essendo l’Italia molto indebitata e quindi a rischio di insolvenza, lo Stato italiano è costretto a pagare interessi elevati, che potrebbero essere ancora più alti se non avesse l’aiuto della Bce.

 

Anche con tale aiuto, lo Stato italiano deve pagare ogni anno degli importi elevati di interessi. Ad esempio negli ultimi anni sono stati circa € 65 miliardi.

Tali interessi annuali che lo Stato italiano è costretto a versare, riducono considerevolmente le disponibilità economiche nazionali, e così il Governo è costretto a ridurre i benefici che potrebbe concedere agli italiani (meno sanità, meno infrastrutture, meno …).

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MARTEDI' 5 GENNAIO 2021

 

PERCHE’: perché il debito pubblico nazionale è forse insostenibile?

 

RISPOSTA: per cercare di ridurre l’elevato debito pubblico nazionale e far ritornare il rapporto debito pubblico – PIL, per intanto, dal 129,00 % al 100,00 %, nel 2013 l’Europa (madre, non matrigna) aveva “consigliato” all’Italia di ridurre tale rapporto ogni anno del 3 %, per 10 anni.

I governi italiani succedutisi dal 2013 non l’hanno fatto, e nel 2018 (ultimo dato di cui disponiamo), il rapporto è invece cresciuto al 134,80 %.

Lo Stato italiano, come già scritto, deve pagare gli interessi sui titoli di debito emessi.

Non basta, siccome il detto rapporto è elevato, alla minima instabilità dei mercati, la speculazione si può agitare e può far alzare lo “spread”; a ciò corrisponde un ulteriore aumento degli interessi da pagare.

L’Italia, con tale rapporto, è gravata in ogni incontro internazionale da un macigno che la rende debole e perciò poco rilevante nelle decisioni importanti.

E’ ipotizzato che dopo il Coronavirus Covid – 19 il rapporto possa raggiungere il 160,00 %, sperando che non sia ancora peggiore!

Per i motivi indicati sembrerebbe indispensabile dover risolvere il problema del debito pubblico, perché altrimenti l’Italia sarebbe destinata al default, all’insignificanza, ....

Se lo Stato italiano dovesse ridurre il rapporto ad almeno il 100,00 %, considerando una riduzione annuale del 2 % (il 3 %, come abbiamo visto, non è stato sostenibile), vorrebbe dire che ci vorrebbero 30 anni di grossi sacrifici.

Ecco perché si dice che tale rapporto è forse insostenibile, e nel prossimo futuro lo sarà ancora di più.

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